“Numerosi sono gli esempi di Stati qualificati come federali, sicché è molto difficile costruire un modello unitario. Ad ogni modo, di regola, i caratteri tipici dello Stato federale vengono individuati nel modo seguente:
a) l’esistenza di un ordinamento statale federale, dotato di una Costituzione scritta e rigida, e di alcuni enti politici territoriali dotati di proprie Costituzioni (tali enti hanno denominazioni diverse: Stati membri in USA, Brasile, Messico, Australia; Länder in Germania e Austria; Province in Canada e Argentina, Regioni in Belgio);
b) la previsione da parte della Costituzione federale di una ripartizione di competenze tra Stato centrale e Stati membri con riguardo alle tre tradizionali funzioni (legislativa, esecutiva e giurisdizionale), con la conseguenza che per modificare questa ripartizione deve essere seguito il procedimento di revisione costituzionale;
c) l’esistenza di un Parlamento bicamerale, in cui cioè esiste una Camera rappresentativa degli Stati membri (la quale è variamente denominata: Senato negli USA ed in Australia, Canada, Argentina, Brasile, Messico e Belgio; Consiglio federale in Austria e Germania);
d) la partecipazione degli Stati membri al procedimento di revisione costituzionale, che può essere diretta ovvero indiretta tramite la partecipazione allo stesso procedimento della seconda Camera; la presenza di una Corte costituzionale in grado di risolvere i conflitti tra Stato federale e Stati membri.
Gli esempi storici più
importanti di Stati federali sono nati da un processo di associazione di Stati
inizialmente indipendenti. Il primo passo di questo processo è, di regola,
costituito dalla nascita di una Confederazione di Stati (Stati Uniti 1777-1787, Svizzera 1815-1848, Germania
1815-1867)”
(da Bin-Pitruzzella, Diritto costituzionale, Giappichelli 2003, cap. I.7.1)